domenica 31 marzo 2013

Arriviamo a Sidney con qualche problema

[Australia]  Dopo otto ore di volo da Singapore (più tre di fuso orario), arriviamo all’aeroporto di Sidney verso mezzogiorno, in perfetto orario. I timori sulla compagnia aerea si sono rivelati inesatti, l’aereo era nuovo, anche se non aveva nulla in più del posto a sedere. Acqua, cibo e coperte erano disponibili solo a pagamento, come negli aerei della Ryan Air. Pochissimi hanno comprato da mangiare. Questo sistema è perfetto: meglio pagare poco il volo e decidere di comprarsi il cibo, piuttosto di vederlo sprecato nei vassoi. Se pensiamo a quanti aerei volano in un anno, si capisce che questo sperpero può assumere dimensioni colossali.

Arriviamo allo sportello dell’immigrazione con il nostro visto compilato online e vengo fermato e portato in una stanza, mentre Paola passa tranquillamente. Inizialmente penso che ci sia qualche problema sulla documentazione, ma dopo la prima domanda capisco subito che è tutto a posto e il problema è molto probabilmente il mio aspetto trasandato e il passaporto pieno di visti. “Mi fa vedere il volo di partenza dall’Australia?” dice il funzionario, “Non lo abbiamo ancora deciso, l’idea è di fermarci un mese, ma non sappiamo ancora dove andare dopo”; lui incalza: “Quanti soldi ha in banca?”, ecco, ho pensato, siamo arrivati al dunque, vuole sapere se ho intenzione di fare il mendicante nel suo paese, così gli dico 20.000 euro, una cifra che sembra accontentarlo. “Come siete arrivati a Singapore, facendo l’autostop?”, ora comincia pure a suggerire quello che devo dire, “Ma nooo, abbiamo viaggiato con i mezzi pubblici” rispondo. Decido di passare al contrattacco non lasciandogli fare altre domande e raccontando che siamo insegnanti e abbiamo preso l’anno sabbatico per girare il mondo, finisco chiedendogli se ci sono problemi per il mo ingresso. “No, è solo un controllo!” mi risponde e se ne va, ritornando pochi minuti dopo con il mio passaporto timbrato.

Con un po’ di apprensione per l’interrogatorio imprevisto, ci dirigiamo con i nostri bagagli verso l’uscita e chiamiamo l’albergo che ci manda a prendere gratuitamente (pure il giorno di Pasqua, che bravi). La camera è grande, pulita e migliore di quanto pensassimo, c’è pure un lavandino e la doccia, solo il gabinetto è esterno. Appena saliti in camera ci accorgiamo di aver dimenticato in aeroporto una borsa con le nostre giacche e la guida dell’Australia. Facendo una telefonata veniamo a sapere si trova all’ufficio oggetti smarriti. Per contenere i costi del trasporto ci va solo Paola, tornerà con il malloppo dopo solo tre ore e mezza!

A Sidney sta iniziando l’autunno e la temperatura è una decina di gradi in meno rispetto a quella di Singapore. Usciamo per fare un giro in città che è quasi sera. I prezzi dei ristoranti sono improponibili, nel migliore dei casi sono il doppio di quelli italiani, finiamo così per prendere del cibo in un supermercato: mele, pane e banane. Erano tantissimi mesi che non mangiavamo del pane. Ci sediamo davanti l’Opera House, apriamo la baguette e ci infiliamo dentro le banane: quale modo migliore di festeggiare  il mio compleanno?

Non contenti della faticosa giornata e della notte passata in aereo, poco prima di mezzanotte compriamo il volo aereo di ritorno da Darwin a Bali, in Indonesia, per la sera del 28 aprile. La decisione di prendere il volo non è scaturita dalla pressione del solerte impiegato della dogana, ma dal fatto che ci serve la carta di credito con soldi a disposizione sufficienti per il deposito cauzionale del camper. Facendo l’operazione entro il mese di marzo, dal primo aprile possiamo spendere di nuovo il massimo della cifra consentita.

Dopo tre giorni a Sidney, mercoledì partiremo con il camper insieme ai nostri amici Mauri e Katia. Il mezzo ci costa 80 euro al giorno, da dividere in quattro. Poco se lo confrontiamo con i costi della vita in questo paese. Scenderemo verso sud, fino a Melbourne, poi Adelaide e lo consegneremo ad Alice Spring il 23 aprile. Katia e Mauri prenderanno il volo aereo per tornare a Sidney, mentre noi proseguiremo, in qualche modo, fino a Darwin. Quasi 6000 km da percorrere in meno di un mese, sempre guidando a sinistra.

Il nostro percorso di circa 6.000 km

sabato 30 marzo 2013

Navi volanti e alberi tecnologici a Singapore


[Singapore]  Solo due anni fa, tanto che non è ancora presente in nessuna guida, è stata inaugurata nel centro di Singapore una struttura avveniristica che sorprende chiunque la visiti o semplicemente la veda in lontananza. Si tratta del Marina Bay Sands, un casinò resort (il terzo più grande al mondo dopo quello di Macao e Montreal) completo di albergo, museo di arte e scienza, due teatri, ecc… (chi più ne ha, più ne metta); ma la cosa che colpisce è certamente la piattaforma a forma di nave sospesa a 200 m di altezza denominata SkyPark.
 
Lo SkyPark ha giardini pensili, piscine idromassaggio, centri benessere, bar, ristoranti e una grande piscina a sfioro dalla quale la vista spazia su tutta la città di Singapore. E’ la piscina più alta al mondo. Pagando 20 SGD (13 euro) si può salire e vistarla, ma la parte interessante, quella con la piscina, ha un numero limitato di ingressi, sempre esauriti. Saliamo comunque e con la solita fortuna, e un po’ di faccia tosta, riusciamo a vedere anche le persone che fanno il bagno guardando i grattacieli di Downtown dall’alto. Sarebbe una figata poterci fare il bagno pure noi, ma non osiamo nemmeno chiedere i prezzi.

Le sorprese non finiscono qui. Oltre al canale con tanto di barchette a remi, ricavato all’interno del centro commerciale alla base della struttura, dove i turisti, rinfrescati dall’aria condizionata, fanno giretti in barca tra negozi d’alta moda, all’esterno, verso il mare, è stato creato il Gardens by the Bay, un parco che supera l’architettura stessa, dove la tecnologia ”ritorna alla natura”.

Questi giardini, oltre a contenere un sacco di piante e di alberi, hanno due particolari serre in vetro a cui è stato dato il premio Award per l’architettura 2012. In una è ricreato un ambiente tropicale con tanto di foresta (praticamente quella che hanno distrutto cementificando quest’isola!), mentre nell’altra c’è un’immensa distesa di fiori. La struttura può addirittura controllare le radiazioni che arrivano dal Sole attraverso un sistema di piccole vele triangolari regolabili.

Sorprendono molto anche gli alberi supertecnologici (supertree): delle strutture in acciaio e cemento, alte dai 25 ai 50 metri, ricoperte di felci, orchidee e piante rampicanti, realizzate con una tecnologia che riproduce il processo biochimico degli alberi. Queste strutture integrano inoltre dei sistemi di recupero dell’acqua piovana e dei pannelli fotovoltaici che “svolgono” le funzioni di fotosintesi e ventilazione. La visita al parco è libera, mentre l’ingresso alle serre costa una ventina di euro. Noi dedichiamo tutto il pomeriggio alla visita di queste novità architettoniche, diventate in poco tempo le più interessanti attrattive della città.

A sera torniamo nel nostro quartiere indiano con il metrò, molto semplice da utilizzare, anche perché insieme al nome, alla direzione del treno viene associato un numero, così se si devono prendere tre treni diversi basta ricordare, ad esempio, la sequenza: 3, 1, 5, e non nomi difficili che si dimenticano subito. Scesi dal metrò andiamo in cerca di un ristorante per mangiare e in più punti, lungo il marciapiede, vediamo gruppi di uomini in attesa davanti ad una porticina tenuta aperta da una donna che regola gli ingressi. Dentro, sulla scalinata che sale al piano superiore, quattro o cinque prostitute aspettano il loro cliente. E’ strano, passare in pochi minuti da un posto dove si sono espresse le più alte capacità della mente umana, ad un altro, dove vincono i più bassi istinti. 

Australia
Stasera andiamo in aeroporto e alle 2 di domani mattina partiamo per Sidney, in Australia, con un volo di otto ore della Scoot, compagnia mai sentita. Abbiamo pagato così poco (150 euro) che dubitiamo ci diano da mangiare, speriamo almeno che non ci lascino a piedi! Anche l’ostello che abbiamo prenotato a Sydney per tre notti con Hostelworld ci preoccupa. Le recensioni parlano di un posto sporco e poco sicuro, ma noi abbiamo prenotato lo stesso una doppia senza bagno; costa solo 50 euro a notte ed è in ottima posizione centrale. Con il tempo abbiamo imparato a non fidarci troppo del parere degli altri, speriamo di aver fatto bene anche questa volta.

Marina Bay e la sua "nave volante"

Si nuota a 200 metri di altezza

La piscina a sfioro più alta del mondo
Il Parco tecnologico visto dall’alto con le due grandi serre in vetro e i superalberi  
I superalberi sono rivestiti di felci, orchidee, piante rampicanti
Ci sono delle passerelle per camminarci vicino