venerdì 1 marzo 2013

Perdersi tra spiagge e mongrovie dell’isola Kho Yao Yai

[Thailandia]  Dobbiamo rassegnarci, noi non siamo fatti per stare delle ore distesi sulla spiaggia a prendere il sole: un bagno, al più un sonnellino sotto una palma e via, di nuovo sulla moto per veder la prossima baia. Così, dopo due giorni a Koh Tao lasciamo le isole orientali con il lento battello notturno che ci riporta a Suratthani, sulla terraferma. Raggiungiamo poi  Krabi, sulla costa ovest della Thailandia che si affaccia sul Mare delle Andamane, per puntare alla bella e poco turistica isola di Koh Yao Yai, dove si può avere un’idea di come fosse Puket prima dell’arrivo del turismo di massa.

Le isole delle Andmane che ruotano intorno a Phuket sono ben più costose di quelle di Samui, lo scopriamo appena tentiamo di prendere il battello che in un’ora e mezza ci porterà da Krabi all’isola di Koh Yao Yai, 600 bath a testa (15 euro), contro i “soli” 700 a testa pagati per il battello notturno, dove abbiamo magnificamente dormito su dei materassi distesi nella stiva; nel prezzo era compreso anche il bus di due ore fino a Krabi. Arrivati nell’isola altra sorpresa: un pik up è pronto a spennare i turisti e chiede 500 bath per percorrere 20km…per fortuna arriva una coppia belga e dividiamo la spesa.

L’isola di Koh Yao Yai è lunga e stretta ed ha la particolarità di essere disseminata di mongrovie che arrivano fino al mare e riempiono le bianchissime spiagge di foglie, finché non arriva l’alta marea a portarle via, mentre la parte orientale ha una vista spettacolare con innumerevoli picchi rocciosi che si ergono improvvisi sul mare creando un paesaggio simile alla baia di Halong in Vietnam. Il tutto diventa particolarmente impressionante quando l’acqua si ritira di oltre 500 metri dalla riva per effetto della forte marea e gli abitanti locali si riversano sulla battigia a raccogliere molluschi.

I pochi abitanti sono mussulmani e tutte le donne usano lo hijab, il classico foulard che copre la testa ed il collo, in netto contrasto con le scollature e i pantaloncini inguinali dell’isola di Koh Phangan. Qui il costume si può usare solo sulla spiaggia, magari lontano dalle famiglie mussulmane. Le auto sono quasi assenti mentre tutti si muovono in motorino, anche noi. Per portare in giro le merci e le persone molte moto hanno un ampio carretto laterale poggiato su una ruota, come i sidecar.

Ci ha colpito la tranquillità di queste persone, sempre sorridenti e gentili. I furti sono probabilmente inesistenti perché i proprietari dei negozi non chiudono la porta per la pausa pranzo, ma semplicemente la accostano e se capita che non ci sia momentaneamente nessuno nel negozio e conosci il prezzo della merce che stai acquistando, lasci i soldi semplicemente sul tavolo e vai via. Mi ricordo che anche durante la mia infanzia le porte di casa non si chiudevano mai, giusto la sera prima di andare a letto. Cos’è cambiato nella vita di noi occidentali, cosa abbiamo guadagnato con progresso, ma soprattutto cosa abbiamo perso?

L'impressionante bassa marea rende il paesaggio spettacolare
Nell'isola di Yao Yai le spiagge sono tutte per te
L'alba dalla spiaggia del nostro resort
Nel giardino della scuola i bambini cantano e ballano
Viaggio notturno sulla nave, tutti insieme appassionatamente

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