venerdì 4 gennaio 2013

Seconda meraviglia: le grotte di Ellora

[India]  Prima di parlare delle grotte racconto un fatto che mi ha molto colpita. Ieri sera, davanti alla stazione ferroviaria, mentre stavamo contrattando con un riscò per farci portare in albergo, si è avvicinata una donna per chiedere l'elemosina. In una mano teneva un pentolino con delle monete che faceva tintinnare per richiamare l’attenzione, nell’altra aveva una grossa corda legata alla vita di un uomo che si muoveva con i piedi e le mani appoggiati per terra, come un quadrupede, a causa di un’evidente malformazione che gli impediva di camminare in posizione retta. Ad un certo punto, mentre sto ancora parlando con il conducente, sento degli schizzi di liquido sui piedi a cui, in un primo momento, non faccio caso. Appena mi sposto mi rendo conto che gli schizzi non erano acqua, ma la pipì che stava facendo l’uomo legato e seminudo. Si muoveva come un cane e come un cane ha pisciato, dove gli capitava, con le “zampe” appoggiate per terra. Mio Dio!

Ellora
A 120 km da Ajanta ci sono le 34 grotte di Ellora, anche loro dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco e artisticamente più importanti, ma l’impatto scenografico delle grotte di Ajanta rimane, a nostro avviso, più bello.

Ci arriviamo con un autobus dalla città di Aurangabar, che dista solo 30 km, dopo aver fatto il check out e lasciato i bagagli alla reception dell’albergo, che ritireremo la sera stessa, per prendere il treno notturno per Mumbai alle 23.30. Questa volta è stato facile trovare il biglietto, ma se ci andava male eravamo pronti a prendere uno dei tanti bus notturni.

Le grotte di Ellora hanno la particolarità di essere in parte induiste, in parte buddhiste e in parte giainiste. La loro coesistenza in un unico luogo lascia supporre un lungo periodo di tolleranza religiosa che coincide sostanzialmente con l’arco temporale di costruzione delle stesse: tra il VI° e il X° secolo d.C. Le tre religioni non sono mai state molto lontane tra di loro, tuttora si possono trovare induisti pregare in templi buddhisti, e viceversa.

Il fatto poi che giainismo e buddhismo siano nati da una costola dell’induismo, entrambi intorno al VI sec. A.C., in seguito ad una disputa sul sistema delle caste, spiega che la radice delle tre religioni è sostanzialmente la stessa. Una corrispondenza simile si può trovare nelle religioni occidentali tra cattolici, protestanti e ortodossi.

La struttura più bella di tutta Ellora è la grotta n° 16, dove si trova il Kailasa Temple, un tempio rupestre induista risalente al 760 d.C., fatto costruire dal re Krishna I per rappresentare il Monte Kailasa, la dimora di Shiva sull’Himalaya. La sua spettacolarità risiede nel fatto che è stato completamente scavato nella roccia ed ha un’altezza pari ad una volta e mezza quella del Partenone di Atene. Dimensioni a parte, il Kailasa Temple deve il suo fascino alla bellezza delle decorazioni. Anche la grotta giainista n° 30 ha una struttura simile, ma ben più piccola.

Chiese simili, religioni diverse
Per realizzare le chiese copte d’Etiopia e alcune chiese induiste di Ellora è stata usata la stessa tecnica, eppure non c’è stato contatto tra le due popolazioni. La stessa cosa si può dire delle sommità azteche di Teotihuacan e alcuni templi tibetani in cima alle montagne. Cambiano i luoghi, ma i modi di elevarsi e confrontarsi con Dio si assomigliano. Forse, le varie religioni parlano la stessa lingua, sono gli uomini a creare le differenze. 


Una scolaresca in visita alle grotte di Ellora
Uno dei templi con un grande stupa
Il Kailasa Temple completamente scavato nella roccia

2 commenti:

  1. Buona sera Prof!! Mi dispiace disturbarla, ma è da troppo tempo che vi seguo in silenzio!:)
    Seguo con piacere il vostro blog e vi ringrazio per i sorrisi e le emozioni che regalate anche a chi non può essere li con voi! Vi ammiro moltissimo per il viaggio intrapreso e spero davvero tanto di poter vedere con i miei occhi, un giorno, tali meraviglie e altre realtà, così distanti dalla nostra! Ho consigliato anche ad alcune mie compagne di corso di leggere il vostro blog, perchè alcune di loro studiano hindi!
    Vi auguro un buon proseguimento!!:) Grazie ancora! Silvia Pessot

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  2. Mia cara Silvia, altro che seguirmi in silenzio, mi fa solo piacere, soprattutto sentirti... spero tu stia bene..ma cosa fai ora? dai racconta... Mi parli di studenti di hindi, suppongo di venezia. A Varanasi ho conosciuto Lorenzo e Camilla, due fantastici ragazzi di Treviso (sui 40 anni!) che vivono lì da 6 anni in un ashram, dove gestiscono una scuola per centinaia di bambini poveri. Lui laureato in filosofia e lei in lingue orientali...spesso vengono da loro degli studenti di hindi...li conoscono in molti alla facoltà di lingue orientali. Visto che mi hai fatto venire l'idea, magari scrivo un post su di loro...tra l'altro a maggio e giugno sono sempre in Italia e fanno innumerevoli serate in giro per Treviso e oltre..
    il sito del loro ashram è
    http://www.associazioneanjali.it/index.htm
    e un articolo di giornale di cui si parla di loro:
    http://www.corriere.it/esteri/09_febbraio_12/india_ashram_raffaele_palumbo_5e3c14b8-f901-11dd-bd31-00144f02aabc.shtml
    ruggero

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